ChicaVQ 3.1

 

Torino, domenica 30 Ottobre 2007

Filed under: Cose mie — chicavq @ 21:19

Allora, eravamo seduti in una piazza piena di sole, una domenica mattina. C’era gente seduta ai tavolini dei bar, gente che passeggiava e si godeva il sole di un autunno che sembrava estate, gente che comprava le paste prima di andare a pranzo dalla suocera e così. Gente. E tra la gente, tra tutta questa gente intenta a fare le cose normali di una domenica mattina normale, normale a parte l’estate ad ottobre, tra tutta questa gente normale c’è una famiglia normale, che non ti giri a guardare un’altra volta, che non ti gireresti a guardare un’altra volta se non sentissi delle urla, se non vedessi un ometto che si agita e inveisce, se non vedessi il capofamiglia normale di quella famiglia normale allontanarsi dall’ometto che continua ad inveire, se non lo vedessi, mentre si allontana, passare accanto ad un bambino – no, non un bambino, il suo bambino, il bambino normale di una famiglia normale – e travolgerlo con una sberla che lo solleva, lo solleva davvero da terra e lo fa volare. Allora poi c’è tutto il resto, l’ometto agitato che lo insegue, il ragazzo con il giornale arrotolato in mano che glielo dà in faccia, poi lo spingono in un angolo, gli urlano vergogna, gli urlano non si picchiano i bambini, cose così, e i bambini, sono tre, i bambini piangono e guardano la scena, guardano la loro mamma normale che difende il loro papà normale, la guardano mettersi in mezzo per strapparlo a quelli che gli stanno addosso, stanno lì dietro all’ometto agitato che sta urlando che i bambini non devono stare con quel pazzo, che bisogna chiamare la polizia. Ma è tutto troppo assurdo, per una domenica mattina normale tra tanta gente normale, e alla fine la famiglia normale scivola via, si confonde tra la gente normale e va a continuare la sua vita normale. E in tutto questo, in tutto questo io ero inchiodata alla mia sedia, al tavolino del bar, inchiodata, e la vergogna ce l’ho ancora addosso.