ChicaVQ 3.1

 

Non è che non sappiamo parcheggiare 7 Ottobre 2005

Filed under: VQ Pensiero — chicavq @ 16:44

Allora, c’era Fiandri che parlava di questa cosa della capacità di astrazione. Che, pare, sia un requisito fondamentale degli scacchisti. Dei bravi scacchisti. Io naturalmente a scacchi sono una pippa, ma mi piace dire che è perché non ho pazienza. Invece riesco immaginare benissimo cose che non ho davanti agli occhi. Cioè magari non benissimo, perché poi non ci prendo, però prima di vivere le cose io devo immaginarle collocate nel tempo e nello spazio. Ad esempio mi ricordo che quando sono venuta a vivere qui io avevo preso per bene tutte le misure, approssimando solo per qualche manciata di centimetri, ma del resto cosa saranno mai pochi centimetri in più o in meno, eh, maschietti? vabè, quindi avevo preso tutte le misure e avevo trovato un programmino che ti permetteva di creare la piantina dell’appartamento e di piazzarci dentro i mobili e cose così, e mi ricordo che però secondo la piantina non c’era abbastanza spazio tra il televisore e il divano, e invece lo spazio c’è, quindi ecco, io sono giunta alla conclusione che o astrarre non serve poi a molto perché poi le cose vanno sempre diversamente da come te le eri immaginate, o quei pochi centimetri in più o in meno contano eccome. Secondo me, a occhio, è la seconda.

 

5 Comments for this post

 
Gatto Nero Says:

L’importante è saperli usare bene. I cm in più intendo: prova a metterci una piantina.

 
PL Says:

No, l’idea è: intanto parti, poi vedi cosa vien fuori. E’ un po’ più dispendioso ma funziona, e dà molte più soddisfazioni

 
chinaski Says:

Gli scacchisti non astraggono. E non calcolano.
è tutta una montatura, una leggenda, un darsi un tono della disciplina. Kasparov stava lì e aspettava, sapendo che (toh!) prima o poi gli sarebbe arrivata la mossa giusta, suggerita da una flatulenza cerebrale.
E comunque direi che il calcolo, se c’è, viene dopo l’analisi della posizione. Quindi, paradossalmente, la qualità più importante di uno scacchista non sembra essere immaginare ciò che manca, ma vedere correttamente ciò che si presenta.

Saluti

 
Shameless Says:

Dici?
Si ma a te si presenta diverso da quanto immaginato perchè hai voluto immaginare una cosa senza preoccuparti della realtà. Ecco, forse è anche questo: che spesso si usa la scusa dell’immaginazione per sopperire alla mancanza di applicazione, di “voglia”, e poi si pensa “è andata come doveva andare”. Se avessi preso le misure precise, tutto si sarebbe sistemato come da programma. Poi magari ti faceva schifo, ma questa è un’altra cosa in fondo.
Io a parcheggiare sono bravissimo

 
Shameless Says:

Dici?
Si ma a te si presenta diverso da quanto immaginato perchè hai voluto immaginare una cosa senza preoccuparti della realtà. Ecco, forse è anche questo: che spesso si usa la scusa dell’immaginazione per sopperire alla mancanza di applicazione, di “voglia”, e poi si pensa “è andata come doveva andare”. Se avessi preso le misure precise, tutto si sarebbe sistemato come da programma. Poi magari ti faceva schifo, ma questa è un’altra cosa in fondo.
Io a parcheggiare sono bravissimo

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