Imprinting 3 Febbraio 2005
Premessa: uno dei primi libri che mi hanno regalato da piccola, a parte quelli con le filastrocche e le pagine bucate e scopri i colori eccetera, è stato uno sui miti greci. Ovviamente per ragazzi, ovviamente edulcorato, ovviamente una cagata. Ma da allora la mia passione per l’argomento è cresciuta in progressione geometrica. Fine premessa.
Antefatto: la mia dea preferita, cioè proprio la dea che avrei voluto essere, che niente volevo al mondo se non essere come lei, fin da quel primo scarnissimo libro, ecco, la mia dea preferita è sempre stata Artemide.
Mica Afrodite, gran gnocca seppure un poco zoccola.
Mica Atena, che aveva una gran testa.
Mica Estia, la dea casalinga.
Mica Era, che in effetti non faceva altro che lucidarsi le corna.
No no.
Artemide. Selvatica, cacciatrice, protettrice della natura, vergine, fortemente sospettata di essere un po’ lesbica. Fine antefatto.
Fatto: nella prossima vita scelgo un altro mentore.
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