E io ero distratta 23 Gennaio 2005
Ho iniziato a impormi delle pause-sigaretta. Mi sento un po’ la Sirchia di me stessa, ma devo pur proteggere i muri dal fumo passivo. E poi me ne son rimaste tre e devo tirare le due di notte. Allora ho raggiunto un compromesso: ok alla pausa-sigaretta as opposite to paglie-a-nastro, però durante questa pausa cazzeggio libero. E’ andata, l’accordo è stato firmato ed è diventato immediatamente operativo (se il post vien fuori troncato è perché ho finito la paglia, e l’accordo è molto severo in questo senso) (anzi devo sbrigarmi a dire quello che devo dire) (ho le scadenze anche per i post). Insomma siccome ho voglia di leggere ho iniziato da un blog a caso e ho aperto un po’ di link altrettanto a caso. Merda, ce n’è di gente bella in giro. Cioè bella non so, ma brava. Brava brava. Senza l’autocompiacimento e le strutture ridicole e pompose che imbrigliano tanti altri. E quindi niente, ho sbirciato un po’ in queste esistenze e ho immaginato persone, percorsi, amori, autobus, traslochi, lettere, cene, amici, incroci, viaggi, bambini, colazioni, libri, cani da portare a spasso, biciclette con le ruote sgonfie, incidenti, sogni, manie, paure, piscine, vacanze.
E insomma ho capito ancora una volta che la vita è qualcosa che succede da un’altra parte.
E il Milan ha perso a Livorno.
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