ChicaVQ 3.1

 

Di strane sindromi 6 Dicembre 2004

Filed under: VQ Pensiero — chicavq @ 19:36

Se ne parlava l’altra sera con Marghe, davanti a una birra e a un pacchetto di togo (birra+togo sono un accostamento devastante, una bestemmia, un attentato dinamitardo all’apparato gastrointestinale) (badate bene, ciò non ci ha impedito di dare fondo e alla birra e ai togo) (sì, poi l’ho pagata tutta).
Insomma si parlava.
Sai quelle chiacchiere tra donne sei dimagrita ancora? ma no tu dici? a me non sembra sì sì io invece sono ingrassata devo perdere qualcosa e poi insomma tutto un turbinio di fondotinta stivali col tacco così o cosà regali di Natale ex ricette Palahniuk Occhi di cristallo Fiera dell’artigianato colloqui di lavoro Kofi Annan Ikea affitti a Milano e insomma così. Si parlava. L’ho già detto.
E mentre affrontavamo il capitolo Liaisons amoureuses in genere e breve excursus tra le storie pregresse si è andata delineando una caratteristica che ci accomuna. Una caratteristica che definirei, con un mirabile ed efficace sunto, della Autoinflitta Martellata sui Maroni (da adesso AMM). Caratteristica dei fan dell’AMM è la consapevolezza. Essi sanno benissimo, sono perfettamente coscienti di essere propulsi a velocità ultrasonica verso il baratro. Eppure non possono fare niente per fermarsi. Il baratro li attira come le falene sono attratte dalla fiamma, gli orsi dal miele, le mosche dalla merda. Gli affetti da AMM ricercano in genere rassicurazioni. E le cercano anche quando non è aria. Le cercano soprattutto quando non è aria. E non essendo aria si spingono agli estremi nella speranza di venire contraddetti. Naturalmente questo non accade ed essi vengono devastati da una AMM di proporzioni ciclopiche.
Episodio tipo:

– Non mi guardi più, non mi chiami mai, non mi parli. Io lo so, hai un’altra. Se è così dimmelo, preferisco saperlo.
– Risposta agognata: ma cosa dici, ma sei impazzita? Lo so, ti ho un po’ trascurato ultimamente, ti chiedo perdono, è che sono impegnatissimo col lavoro, lo sai che aspetto una promozione, e poi abbiamo scoperto che mio padre ha l’Alzheimer ed è morto il gatto e mia madre è scappata con una setta di Arancioni ma ti giuro che appena sistemo tutto ce ne andiamo a fare un viaggio alle Maldive, solo io e te amore mio. Anzi, pensavo: vuoi sposarmi?
– Risposta ricevuta: in effetti è così, mi aiuti a fare le valigie che parto per le Maldive con lei?

Voi capite che.
Il malato di AMM non ha un briciolo d’istinto di autoconservazione. Egli si automartella i maroni con tal gusto da dare pensieri. La sindrome può essere più o meno grave. Nei casi meno gravi non si salta nel baratro ma si arriva velocemente all’ulcera. Concludo citando un episodio che da’ forza e consolazione a tutti i malati di AMM.

(…) Perché io dicevo: “Flora ma perché fai così, amore?” E lei: “niente, non c’è niente, dormiamo”. E io dicevo: “ma come niente? Io ti vedo strana! Dimmi… se non parli con me!”. E lei: “no Giorgio, niente, ti giuro…preferisco che dormiamo, spegni la luce”. E io niente: “Flora, amore mio, io ti conosco troppo bene, io ti vedo troppo strana. Se c’è qualcosa dimmelo, poi ti senti più libera…Parla!” Lei è scoppiata a piangere e ha detto: “Giorgio io non ti amo, non ti ho mai amato”. E’ tutta colpa mia, tutta colpa mia! Se io mi stavo zitto… se io non insistevo…forse lei la mattina non ci pensava più! Le mancava il coraggio e adesso staremmo ancora insieme…E’ tutta colpa mia, tutta colpa mia!

Pensavo fosse amore invece era un calesse


Il santo protettore dei malati di AMM.

 

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