La recherche 23 Maggio 2004
Probabilmente è inverno. Credo che lo sia, perchè la riluttanza ad abbandonare il nido caldo e avvolgente sotto le coperte è inversamente proporzionale alla temperatura esterna. Sono sveglia, o quasi. La stanza è buia, anche se non completamente. Arriva luce dal corridoio, mentre dalla tapparella non filtra nulla. Sento i rumori della strada che si anima, ma niente luce. Decisamente inverno. Richiudo gli occhi, mi accomodo meglio sotto le coperte e mi convinco di essere ancora addormentata. Qualunque cosa per allontanare anche di poco il momento di alzarsi. Rumori in casa. L�accendigas che scatta due o tre volte, stoviglie spostate, odore di caffè: mia madre che prepara la colazione. Lo scroscio della doccia, lo sciacquone del wc, uno spazzolino da denti che fa il suo dovere con entusiasmo: riti mattutini di un fratello. Lo sento entrare in camera: probabilmente pensa che io stia ancora dormendo ma invece di strillarmi di muovermi, come avrebbe tutti i diritti di fare, accende la radio sul comodino. A volume basso, perchè la musica mi svegli con dolcezza. E mentre ascolto Vasco che canta piano piano Toffee mi sento bene. Mi sento più che bene. E� uno di quei momenti perfetti dove hai a portata di mano tutte le cose importanti della tua vita. Mi sento al sicuro. Da allora, e di anni ne sono passati, tutte le volte che mi capita di ascoltare Toffee riesco a catturare per un attimo almeno un po� di quella sensazione. Toffee è la mia madeleine.
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