Selvaggiamente#reprise 13 Gennaio 2004
Sbaglieró io, ma resto sconcertata leggendo i forum che repubblica e corriere si sono affrettati ad aprire per raccogliere le impressioni dell’italiota medio sulla questione dello sciopero ATM. E sconcertata é dire poco. Si parte da quelli che incitano al licenziamento, si passa da quelli che vogliono l’intevento dei militari (possibile variante: i militari alla guida degli autobus) e si arriva a quelli che vogliono la gogna. Con il corollario di tutti quelli che ululano imbestialiti perché hanno perso mezz’ora di lavoro “e a me chi me li rimborsa questi soldi”? (Stronzo, il tempo che butti su Internet alla tua azienda chi lo rimborsa?). O di quelli che “gli autisti ATM dovrebbero già essere contenti di avercelo, un lavoro, che ci sono laureati che vanno avanti come co.co.co. a 500 euro al mese”. In tal caso i laureati che vanno avanti come co.co.co. a 500 euro al mese dovrebbero essere già contenti, perché ci sono i disoccupati che non hanno nemmeno quello. E i disoccupati dovrebbero essere già contenti di non morire di fame, perché in Africa c’é chi muore di fame. Bel ragionamento, davvero. Che importa il fatto che ci sia un contratto scaduto da due anni e mai rispettato da parte dell’azienda? Questo non conta niente, giusto? Che importa se in due anni sono stati fatti diversi scioperi nel rispetto delle leggi e non é cambiato niente di niente? Che importa se Stato, Regioni, Comuni e aziende possono impunemente non rispettare i contratti e si permettono pure di indignarsi quando qualcuno non abbassa la testa e decide che stavolta non ci sta? La cosa più triste é vedere questa guerra tra poveracci, é vedere che alla gente non gli frega davvero un cazzo di niente e di nessuno ma solo del proprio miserevole orticello. Sono schifata e nauseata, e come mi sono già premurata di suggerire agli autisti del deposito Sarca dove sono andata a portare la mia solidarietà, quello che dovrebbero fare davvero é mettere gli autobus di traverso nelle strade, e stare a guardare come se ne va a puttane questa stronza, perbenista e ipocrita città di merda.
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