Excursus nella Milano da bere 12 Novembre 2003
In qualità di detentrice del VQ Uorlduaid Best Flame Auard sono stata invitata ad una prestigiosa serata mondana. Va bene, ci sono capitata dentro per caso. In programma c’é una tranquilla uscita per andare a bere qualcosa. Sto facendo le cose con calma, dato che mi aspetto di dover uscire verso le dieci e mezza, solo che alle otto squilla il telefono: “Cambio di programma, sto arrivando, ti porto in un posto, vestiti carina”.
Vestiti carina? Che vuol dire vestiti carina? Gli anfibi e i combat non sono carini? I jeans nemmeno? Carina come? Carina quanto? E dove cazzo mi devi portare? Punto primo, odio che mi dicano vestiti carina e mi diano un quarto d’ora di tempo per prepararmi mentre secondo i miei programmi sono già pronta. Punto secondo, in un quarto d’ora devo anche lavarmi i capelli. Punto terzo, non ho niente da mettermi, tutti i miei vestiti da gran sera sono in lavanderia e i gioielli sono nella cassetta di sicurezza in banca. Vabbé, alla fine in mezz’ora sono pronta. In macchina mi mostra l’invito alla serata
– Claudio, qui c’é scritto black tie
– Sí, te l’avevo detto di vestirti carina
– Ho capito, Claudio, ma qui c’é scritto black tie, tu sei vestito da giornalista scazzato e io da giovane esistenzialista, dove ci presentiamo?
All’Amazing Night, ecco dove ci presentiamo. Bello, eh, molto bello, a Palazzo Reale, piccole fiaccole sulle scalinate decorate con pezzi di corteccia (no, non so perché) e bacche rosse. Inspiegabilmente, nonostante il nostro look, ci fanno entrare. Le addette stampa ci sciamano addosso e ci danno il benvenuto come se fossimo la cosa migliore che gli sia capitata in tutta la giornata. Non stento a crederci, del resto, quando le vedo sottoporsi ad una foto di gruppo con Ballantini in versione Valentino. Ci passa accanto Pinketts che sbraita nel telefonino, ma Pinketts é una condanna, lo si vede ovunque, bisogna pagare per non vederlo. Comunque non sto a farvela tanto lunga. La Parietti é molto alta e matronale, Barbareschi é molto alto ma non matronale, Depardieu ha la stazza, la grazia e i vestiti di un camionista, la Talenti é, francamente, indescrivibile. Se non sapete chi é non fatevene un cruccio, non lo sapevo nemmeno io. Anzi, non lo sapeva nemmeno il mio amico, che nel pomeriggio ha intervistato Depardieu e alla fine dell’intervista si é trovato questa qui che gli ha detto “Allora, di me cosa vuoi sapere ?” E lui ha risposto “Beh prima di tutto chi sei” (un grande, é un grande), e lei, piccata, ha ribattuto (come prima cosa, giuro) che é stata la fidanzata di Formigoni. Nel timore di poter essere dimenticata, ha anche consegnato al mio amico il suo curriculum. Una tristezza infinita. Comunque. Durante la serata a Depardieu é stato consegnato il premio alla carriera, e detto cosí uno si immagina, che so, una targa, una coppetta, uno gnuaward. Nossignori. La Talenti, coadiuvata dal povero Barbareschi che non sapeva più cosa fare per imporre un minimo di professionalità alla faccenda, ha presentato all’attore francese un astuccio contenente un orologio. Mi aspettavo di veder spuntare da un momento all’altro Damascelli con un Pryngeps da consegnare al miglior giocatore della giornata. Per il resto la cosa più bella sono state le tovaglie, che mi dicono fossero disegnate (??) da Versace. Ogni tavolo ne aveva una di un colore diverso, con i tovaglioli coordinati (sorprendente, eh?) ed erano morbidissime e bellissime. A fine serata ho cercato di convincere il mio amico a fare il giro dei tavoli per rubare da ognuno un tovagliolo, ma non ha voluto.
EAST END – MILANO, SERE D’ESTATE
No man’s land.
Questo locale che non è un locale, schiacciato tra un cimitero ed un fiorista da una parte e la tangenziale ed una casa abbandonata sull’altro lato, e che ad un primo sguardo non ha nulla che lo distingua da tanti altri anonimi pub….