ChicaVQ 3.1

 

Debaucherie 16 Ottobre 2003

Filed under: CasaVQ — chicavq @ 15:45

  Quando vivevo in Uk ero molto diversa. Vivevo completamente senza prospettiva, e la mia preoccupazione più grande era quella di non ubriacarmi troppo e almeno non tutte le sere.

Facevamo la spesa una volta alla settimana, e le uniche cose che compravamo erano nescafé, succo d’arancia, cornflakes, pane, flora light e marmellata di fragole. Articoli importanti, quando l’unico pasto che consumi é la prima colazione. Per il resto mangiavamo quando e come capitava, a volte nei ristoranti dove lavoravamo tutte part-time, a volte con un paio di brioche e mezzo litro di latte scremato comprato da Tesco, a volte con qualche pasty rimediato in giro. Il pensiero di un pasto bilanciato non sfiorava neppure lontanamente le nostre piccole menti. Credo di non aver mangiato frutta per mesi interi. Tutto questo non c’entra nulla ma mi faceva piacere dirlo, cosí capite che anche io sono stata maledetta. Per il resto mi discostavo parecchio dalle mie italiote abitudini. In particolare si usciva tutte le sere e si andava a ballare almeno 3 volte a settimana. Va bene che adesso non avrei più l’età per farlo, ma é il concetto che conta. In particolare, l’appuntamento fisso e irrinunciabile era quello del mercoledí sera al Royale, con il LoveTrain. Il LoveTrain é una trashissima serata anni ’70, dove un deejay imparruccato afro e una manica di mentecatti vestiti come Tony Manero si dimenano al ritmo di Abba e Bee Gees, James Brown e Donna Summer, Sister Sledge e K.C. & The Sunshine Band. E noi tutti dietro, ovviamente, trash e consapevoli di esserlo. Dopo un po’ sapevamo a memoria tutte le coreografie, da Y.M.C.A. a Disco Inferno e a Night Fever, anche se la nostra canzone del corazon é sempre stata Dancing queen, la regina delle canzoni trash. Il momento più bello era quando a fine serata Brutus (il deejay si chiama Brutus Gold, anche se questo non é il suo nome vero) metteva tre lenti e i giovani mentecatti vestiti come Tony Manero facevano salire sul palco qualche sgallettata per ballare con loro. Era molto divertente perché tra la pista e il palco c’era un dislivello di un metro e mezzo e bisognava dare un discreto colpo di reni per riuscire a salire su, tipo quando si esce da una piscina, avete presente? Solo che andava fatto a secco. E quindi c’erano le giovani gazzelle che salivano agili e aggraziate e c’erano i bradipi che andavano letteralmente prese per i polsi e trascinate su, scorticandosi lo scorticabile sul bordo del palco. Comunque nemmeno questo c’entra nulla con quello di cui volevo parlare, il Love Train é venuto fuori solo per associazione di idee.

 

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